il Piccolo, 3 marzo 2009


La teoria del “doppio vincolo”

Il pensiero dell’etnologo, antropologo, sociologo, linguista e studioso di cibernetica britannico Gregory Bateson (1904-1980) viene analizzato da Tiziano Possamai, ricercatore e docente a contratto all’Università di Trieste, nel saggio ”Dove il pensiero esita” (Ombre Corte, pagg. 170, euro 15,00), che esce in libreria con il sottotitolo «Gregory Bateson e il ”doppio vincolo”» e la prefazione di Pier Aldo Rovatti, che pubblichiamo qui accanto.

La principale chiave di lettura del libro è anche uno dei fili conduttori della sua vita e del suo pensiero: la ridefinizione. A partire dalla teoria del ”doppio vincolo”, indispensabile per chiunque si proponga di riflettere approfonditamente sulla complessità di ciò che siamo e di quale sia il nostro presente. Una teoria – formulata in origine come ipotesi esplicativa della schizofrenia – le cui applicazioni spaziano dalla teoria della comunicazione all’epistemologia, dalla sociologia alla pedagogia, dalla letteratura alla filosofia.